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Programma cronologico
     XXXI Edizione dal 3 al 12 settembre 2010
res area
       

 

   
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   SPETTACOLI
   Programma del 12-09-2010

 

BnCs2010 - dom 12-09-2010 11:00, Hortus Conclusus
Alice nel giardino delle meraviglie
Spettacolo itinerante per l’infanzia

12-09-2010 11:00 e 17:30
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
(età consigliata 6-10 anni)
ogni replica è riservata ad un max di 80 bambini 
durata 50 minuti 

con Claudio Benegas, Elena Cepollaro, Andrea de Goyzueta, Adriana Follieri  
testo e regia Claudio Di Palma  

Le surreali avventure di Alice, i suoi incontri immaginari, i suoi slanci fantastici, gli anomali compagni di viaggio che si alternano al suo fianco, trovano alloggio ideale nello scenario della Villa Comunale di Benevento. Questo il giardino delle meraviglie, realtà parallela e nascosta al quotidiano.

Questo l'alveo natio per abitatrici ed abitatori singolari, questo il luogo dove si compie il viaggio di un'adolescente il cui corpo continuamente si trasforma alla ricerca di una identità sfuggente. Quello di Alice è un corpo che asseconda le visioni e le visioni si presentano come miraggi da incubo e da sogno.

Le parole che Alice dice e che ascolta sono spesso incomprensibili e inconcludenti; come appunto nell'incubo e nel sogno; hanno più suono che senso, sono confuse come appunto confuse sono spesso quelle dell'adolescenza.

Difficile reperire una morale in questo al di là del senso, occorre, piuttosto, avere occhi stupidi e stupiti per scorgere l'infaticabile rincorsa di un coniglio al suo tempo perduto; è indispensabile, in questo altrove dei sensi, svuotare le orecchie di rumori e ricordi conosciuti per disporsi a cogliere le voci di re, regine, bestie, cose, fiori....picche, quadri e le voci "dei cuori". Diventa naturale e addirittura "logico" allarmare tutti i sensi perché percepiscano l'eco di esotici cerimoniali del tè, perché ravvisino nel vuoto del nulla il sorriso di un gatto felice. Occorre, insomma, lasciarsi rapire dalle immagini e dai suoni perchè è forse solo dai suoni che può uscire un senso.  

n.161  di Lewis Carroll    letto 5306 volte   Categoria BnCs2010 Spettacoli 5001
  


 

BnCs2010 - dom 12-09-2010 12:00, Villa Comunale
Concerto di Mezzogiorno
Ingresso libero fino ad esaurimento posti
durata 75 minuti

Orchestra di Fiati del Conservatorio "Nicola Sala" di Benevento
Claudio Ciampa, direttore
solisti Giovanni Aiezza, Vincenzo D'Arcangelo e Paolo Rigliari 
  
L'Orchestra di Fiati del Conservatorio sannita, composta da oltre 50 elementi, è nata per iniziativa e su input dei Professori delle classi di strumenti a fiato. E' diretta dal Maestro Claudio Ciampa, compositore e direttore d'orchestra, docente dell'Istituto, musicista dalla vasta esperienza, importante punto di riferimento per la formazione dei giovani. Grazie al generoso impegno dei suoi promotori - tra cui figurano come solisti i Maestri Giovanni Aiezza, Vincenzo D'Arcangelo e Paolo Rigliari – e degli studenti che la compongono, l'Orchestra è uno degli organici più prestigiosi del Conservatorio, ed è invitata a tenere concerti, non ultimo il 1° maggio, nella suggestiva e storica cornice di Piazza Roma a Benevento per la Festa del Lavoro e presso il Teatro Comunale "Vittorio Emmanuele" di Benevento per il 158° anniversario della Fondazione della Polizia di Stato. L'organico si arricchisce anche del contributo degli studenti della Scuola di Arpa della prof.ssa Nicoletta Sanzin e della Scuola di Contrabbasso del prof. Gennaro Zursolo. 

 Programma

 I Parte
 Jan Van Der Roost - Arsenal
Andre Vaignein - Festival Suite 
Sergej Prokofiev - da 'Romeo e Giulietta': Montecchi e Capuleti
Jacob De Haan - Oregon 

II Parte 
Luigi di Ghisallo - Marcia 
Dmitri Shostakovich - Jaz Suite n. 2 
Moment for Morricone
        

letto 4797 volte   Categoria BnCs2010 Spettacoli 5000
  


 

BnCs2010 - dom 12-09-2010 22:00, Vico Noce
Phantasime p.m
Un progetto a cura di Enzo Mirone
Organizzazione a cura di Giuliana Ippolito
Phantafoto Luigi Monaco
Produzione Malamùt unde Maligut Teatr


"Phantasime p.m" è il tentativo di sviluppare, in forma di istallazione - performance, l'idea del fantasma come apparizione a mezzo della carne, prima, della luce e delle sue proprietà, poi. La carne (il corpo - voce) come luogo fisico dell'apparizione del proprio incubo, la cui fisionomia, come per una sorta di esorcismo,  viene affidata, con leggerezza estrema, a tratti marcatamente grotteschi, surreali e clowneschi.
"Ciascun Fantasma, nell'ostinazione di apparire, si fa tre volte prigioniero: prigioniero del corpo in cui si manifesta, prigioniero dell'azione a cui quest'ultimo è dannato, prigioniero dello spazio in cui quel corpo in azione è confinato" A sorreggere le esili strutture a cui le trasparenze di "Phantasime p.m" si aggrappano, ci sono poche e semplici idee.  Prima tra tutte, quella di restituire una immediatezza alla comunicazione, nonostante il modo della separazione sia alla base della performance, attraverso l'utilizzo di materiali molto poveri e pochissimi mezzi allo scopo di creare immagini semplici  ma che possano esprimere in maniera efficace il gesto emotivo da cui traggono origine.   Il luogo d'incontro tra lo spettatore/fruitore e il performer/istallazione è quello spazio di meraviglia e stupore che si genera da una misura in bilico tra la casualità dell'approccio tra le due parti. Muove la consapevolezza di una separazione e della possibilità/necessità di un suo superamento.  Il lavoro drammaturgico individuale si basa sulla capacità/facoltà da parte dell'attore/performer di offrirsi e allo stesso tempo negarsi, nella sua totalità come nelle sue singole parti, allo sguardo ed alla comprensione dello spettatore adoperando le sorgenti luminose presenti all'interno delle singole strutture.

letto 3929 volte   Categoria BnCs2010 Spettacoli 5002
  


 

BnCs2010 - sab 04-09-2010 13:00, Centro Arte e Cultura
Tagli
Prima nazionale
una performance mobile
di e con Marco Mario De Notaris

durata 45 minuti
a seguire
'Piante, tavole e storie'
Mappe del gusto nel Sannio beneventano
degustazione a cura dell'Associazione LOA

4 sett ore 13.00
5 sett ore 13.00
11 sett ore 13.00
12 sett ore 13.00



Tagli è un monologo-cabaret che si ispira alla stand-up comedy, un misto di improvvisazione e di testo scritto, una performance in bilico tra il rischio dell'invenzione e una drammaturgia più "collaudata".
Un attore, relegato in uno spazio che non è un teatro, né un set, prepara il pranzo raccontando storie paradossali, storie, appunto, che riguardano i tagli, la vera parola moloch degli ultimi mesi. Anche l'attore, che per sua disgrazia è parte di quei tagli, rende partecipe il pubblico dei suoi progetti tagliati dal ministero.
Progetti culturali sempre più folli e deliranti, e la descrizione tra risate e nonsense di una società che tagliando tutto quello che è cultura, partecipazione, sensibilità, sembra sempre voler rinunciare al senso profondo delle cose, dell'arte, della civile convivenza. In questo caso, spinto dalla necessità, che è la madre di tutte le invenzioni, l'attore di Tagli cerca di ristabilire un contatto con il pubblico e con la realtà attraverso il rito del pranzo, di una con
divisione quasi "eucaristica", come un prete senza altare, che celebra messa in una baracchetta sperduta. In un tempo in cui anche la quarta parete è una spesa eccessiva, Tagli si propone di far ridere o solo sghignazzare il pubblico attraverso uno scambio ravvicinato di battute e spunti anche dell'ultimo momento.        
   
  
   

letto 4280 volte   Categoria BnCs2010 Spettacoli 200
  


 

BnCs2010 - sab 04-09-2010 18:00, Hortus Conclusus
Raccontami Benevento
un progetto di Giulio Baffi e Giovanni Petrone
spettacoli in varie date e luoghi (vedi scheda)


Sabato 4 Settembre

Largo Manfredi di Svevia, ore 18.00
con Imma Villa e Rosario Sparno
durata 45 minuti

Hortus Conclusus, 19.00
con Gea Martire e Gabriele Saurio
durata 45 minuti

Domenica 5 settembre
Hortus Conclusus, 11.30
con Gea Martire e Gabriele Saurio
durata 45 minuti

Largo Manfredi di Svevia, ore 12.30
con Imma Villa e Rosario Sparno
durata 45 minuti

Sabato 11 settembre 
Arco del Sacramento, ore 18.00
con Silvia Bilotti
durata 45 minuti

Ponte Leproso, ore 19.00
con Antonello Cossia e Paolo Cresta
in collaborazione con Associazione culturale Altrosguardo
durata 45 minuti
 
Domenica 12 settembre
Ponte Leproso, ore 11.30
con Antonello Cossia e Paolo Cresta
in collaborazione con Associazione culturale Altrosguardo
durata 45 minuti

Arco del Sacramento, ore 12.30
con Silvia Bilotti
durata 45 minuti

Per tutti gli spettacoli ingresso libero fino ad esaurimento posti

Gli spazi bellissimi della città. Architetture che diventano spazio per una rappresentazione inconsueta. Attori che inventano una storia e la raccontano al pubblico come per un incontro improvvisato. Verità e fantasia che si confondono. Un progetto che negli ultimi due anni ha moltiplicato l'attenzione degli spettatori e la fantasia degli attori-autori, tanti, che hanno inventato i loro racconti in centinaia di spazi storici, museali ed architettonici della Campania. Ci sembra bello raccontare anche Benevento, affidandoci all'invenzione di un gruppo di attori che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito. Quattro i racconti previsti, il sabato e la domenica, al mattino e al pomeriggio, che s'incrociano per emozionanti performances.

Hortus Conclusus
con Gea Martire e Gabriele Saurio
durata 45 minuti

La lotta, quella più antica, antica quanto il mondo: tra il bene e il male, viene ingaggiata e mai vinta. Per ognuno di noi comincia, ma finisce? In quale territorio riparare nel quale meglio lottare, sentirsi il più forte, il favorito, quello sul quale sarebbero tutti pronti a scommettere? Su quale terreno ideale o reale, andare a sconfinare per poter, finalmente, planare, i piedi scollati da un mortificante ancoraggio, liberi da ogni peso, scagliati verso un tripudio di trionfo? Dov'è questo luogo dell'impossibile, dove un cerchio, destinato a restare irrimediabilmente aperto, miracolosamente si chiude, si conclude? Un Hortus conclusus? Forse. Chissà. Si può provare, sperare. Ma, alla fine, sapremo distinguere, se quel seducente, poderoso braccio che, trionfante, eleva verso il cielo la coppa della vittoria appartiene al corpo tentatore del male o a quello virtuoso del bene?! Fidiamo nel mistico hortus e nelle divine opere di Paladino. 

Largo Manfredi di Svevia
con Imma Villa e Rosario Sparno
durata 45 minuti

Biondo era e bello e di gentile aspetto. Ma l'un de cigli un colpo avea diviso... Avesse in Dio ben letto questa faccia L'ossa del corpo mio sarieno ancora In co del ponte presso a Benevento. (Dante. Purgatorio. Canto III) .
Sono le prime ore del pomeriggio di venerdì 26 febbraio del 1266. L'esercito di Carlo d'Angiò è schierato sui colli sovrastanti la valle dei fiumi Sabato e Calore. Le forze di Manfredi, re di Sicilia (che il papa considera usurpatore) sono disposte nella pianura beneventana di S. Maria della Grandella. Ha inizio la battaglia di Benevento. 



Ponte Leproso
con Antonello Cossia e Paolo Cresta
in collaborazione con associazione culturale ALTROSGUARDO

Fuori della porta di S. Lorenzo, si ammira un antico ponte a cinque archi sul fiume Sabato, risalente al I secolo denominato ponte Leproso, sopra di cui era distesa la via Appia. Il primo arco colla rampa verso la città, è composto di grossi macigni riquadrati commessi senza calce, di costruzione de' secoli rimoti. I rimanenti archi sono di opera laterizia di epoca posteriore, quando in diversi tempi, s'è il ponte ristampato dietro a'danni cagionati da'tremuoti, e dall'impeto della corrente. Quattro arcate, un tempo cinque. Ha una solida struttura tipicamente romana a schiena d'asino e conserva diversi elementi originari. È famoso pel sepolcro, che s'innalzò a Manfredi Re delle due Sicilie, biondo, bello e di gentile aspetto, morto qui in azione con Carlo I d'Angiò. Su questo ponte tumulato, con le pietre, senza rito, dalla pietà dei vincitori, abbandonato alla pioggia e al vento. Per questo ponte transitarono Cicerone, Orazio, Giulio Cesare, Vespasiano, Augusto ed anche dottori della Chiesa e Sommi Pontefici. Così gli anni si sommano agli anni, s'intrecciano fatti con persone. Come pietra si aggiunge a pietra, fino a formare l'arco. "Qual è la pietra che sostiene il ponte?" Chiede Kublai Kan a Marco Polo, che risponde: "Il ponte, non è sostenuto da questa o quella pietra, ma dalla linea d'arco che esse formano". Kublai Kan riflette in silenzio, poi soggiunge: "Perché mi parli delle pietre? E' solo dell'arco che m'importa". "Senza pietre non c'è arco". Risponde Marco Polo. Tra parole di leggenda, di storia o di poesia, lo spettatore-visitatore si troverà avvolto al tramonto in un'atmosfera di racconto, come nella descrizione di una città invisibile, sospeso nell'aria a metà strada tra un punto e l'altro della terra ferma, cavalcioni di una schiena d'asino che fa da ponte sul fiume. 
  

Arco del Sacramento
Con Silvia Bilotti

Il mondo ospita luoghi gravidi di memorie. E la memoria è imprescindibile, compone archetipicamente ciò che siamo. Il mito di ieri racconta l'uomo di oggi, la sua ragion d'essere; il mondo di oggi riscopre il mito di ieri e riscopre se stesso. Si riscopre attraverso i bisbigli dei luoghi ritrovati; riscopre se stesso attraverso i messaggi che a se stesso lascia, affidandoli al tempo, per mezzo dei luoghi in cui gli uomini vivono. In quei luoghi il quotidiano diventa futura saggezza. Diventa libro prezioso in cui si tratta dell'unica ragione, dell'unico senso che ha la vita".
 




 

letto 6775 volte   Categoria BnCs2010 Spettacoli 400
  





   EVENTI
   Programma del 12-09-2010

 

BnCs2010 - dom 12-09-2010 20:30, Teatro Romano
Grande orchestra del Teatro San Carlo
in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival
Direttore  Bruno Cinquegrani  
Programma: Jacques Offenbach:,             
Orfeo all'inferno, Ouverture    
Igor Stravinskij/Pergolesi, Pulcinella suite                            
L.v. Beethoven, Sinfonia n. 7 op. 92    

Il 4 novembre 1737 va in scena Achille in Sciro di Domenico Sarro e da allora la musica al Teatro di San Carlo non si è mai fermata. Nell'Ottocento l'Orchestra è destinataria di opere scritte da Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi ed esegue musiche di Weber, Saint-Saëns e Wagner.
Alla direzione si susseguono celebri Maestri, da Giuseppe Martucci (1884) a Toscanini (1909) a Victor de Sabata (1928), e compositori come Pizzetti e Mascagni.
L'8 gennaio del 1934, a testimonianza dell'importanza raggiunta, Richard Strauss regala al pubblico e all'ensemble un concerto interamente formato da musiche proprie. Durante il secondo dopoguerra il San Carlo accoglie gli italiani Gui, Serafin, Santini, Gavazzeni e gli stranieri Böhm, Fricsay, Scherchen, Cluytens, Knappertsbusch e Mitropoulos.
Nell'ottobre del 1958 è Igor Stravinsky a guidare l'ensemble napoletano, mentre negli anni Sessanta si avvicendano sul podio due giovanissimi emergenti: Claudio Abbado, che fa il suo esordio nel 1963, e Riccardo Muti nel 1967. Intanto, grazie ad una serie di prestigiose tournée, la fama del Teatro oltrepassa i confini nazionali: Londra (1946), Strasburgo (1951), Parigi (1951 e 1956), Edimburgo (1963), Brasile (1969), Budapest (1973), Dortmund (1981), a Wiesbaden (1983, 1985 e 1987), Charleston e New York.
Negli anni Ottanta l'Orchestra trova in Daniel Oren un punto di riferimento assiduo, specie in ambito teatrale. Sempre in quel periodo tornano a dirigere Muti e Gavezzeni. Successivamente è Salvatore Accardo a rilanciare l'attività sinfonica collaborando con direttori illustri, tra cui Giuseppe Sinopoli e Lorin Maazel.
Rinnovata e ringiovanita, l'Orchestra ritrova, poi, al proprio fianco grandi Maestri: Georges Prêtre, Rafael Frühbeck de Burgos, Mstislav Rostropovic, Gary Bertini, direttore musicale per la stagione 2004-2005, Djansug Khakidze, Jeffrey Tate, che diventa direttore del Teatro dal maggio 2005 e ancora Gustav Kuhn e Gabriele Ferro. Nel 2005 è protagonista in Giappone, precisamente a Tokyo e Kyoto, di due opere verdiane Luisa Miller e Il Trovatore, e a Pisa, con le Cantate per San Gennaro, ospite del Festival Internazionale di Musica Sacra "Anima Mundi". Nell'ottobre 2007, una tournée al Teatro alla Scala di Milano permette all'Orchestra di esibirsi con due recite de Il Socrate Immaginario di Giovanni Paisiello e in un concerto sinfonico diretto da George Pehlivanian.
L'Orchestra ha contribuito in modo significativo alla doppia conquista del prestigioso Premio "Abbiati", assegnato dalla critica musicale italiana nel 2002 a Königskinder e, nel 2004, a Elektra.
Tra il luglio del 2008 e luglio 2009 tre grandi direttori dirigono la compagine sancarliana con tre importanti concerti trasmesi dalla RAI nazionale, Zubin Meta, Riccardo Muti e Antonio Pappano.
Attualmente il Direttore Principale ospite è Maurizio Benini.
             

letto 4705 volte   Categoria BnCs2010 Grandi incontri 5600
  





   STORIE E MEMORIE
   Programma del 12-09-2010

 

BnCs2010 - da mer 08-09-2010 a dom 12-09-2010  -  Teatro Comunale
I teatri dell'Unità d'Italia: il Teatro Comunale di Benevento compie 150 anni
Memorie e documenti di un teatro storico


Il lungo e articolato processo di unificazione nazionale portò con sé un incremento graduale di molte esigenze culturali, di informazione, di acculturazione, di divulgazione scientifica e politica, di consumo letterario ed artistico.
La retorica municipale riservò alle opere pubbliche una sorta di «prassi di esaltazione» che caratterizzò le fasi dello sviluppo ottocentesco delle città italiane, focalizzando l'immagine del teatro come quella di un edificio-monumento, l'ornamento più adatto ai tempi di «incivilimento» che si stavano vivendo e ai quali conveniva adeguarsi.
Luoghi centrali dell'educazione emozionale degli italiani, i Teatri riflessero, negli anni più caldi del Risorgimento, l'effervescenza politica del paese. Benevento, come molte altre città italiane, almeno sin dagli anni Cinquanta dell'Ottocento, cominciò a prepararsi a far parte dell'Italia unita.
Le discussioni che animarono i consigli comunali di quegli anni anticiparono questioni che si facevano sempre più impellenti. Tra queste, l'impegno a dotare la città di un particolare monumento alla civiltà e al decoro: il nuovo Teatro Comico, poi intitolato al primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II.

 

n.187  Rossella Del Prete     letto 5169 volte   Categoria BnCs2010 Storie e memorie 5900
  


 

BnCs2010 - da ven 03-09-2010 a dom 12-09-2010  -  Palazzo Paolo V
Nino Taranto ha 100 anni
Allestimento di Pino Miraglia e Francesca Garofalo
Ricerche iconografiche Angioletta Delli Paoli
Materiali messi a disposizione dalla "Fondazione Nino Taranto"

Nino Taranto, attore, cantante, straordinario uomo di teatro, cinema, televisione; performer lo si direbbe oggi. Ha attraversato con enorme successo il mondo dello spettacolo che nasce da Napoli. Proviamo oggi, a cento anni dalla nascita a rendergli omaggio. Mettendo in mostra una parte soltanto dell'enorme quantità di materiali che lui stesso, caso ben raro nel mondo dello spettacolo, ha raccolto negli anni della sua lunga vita. Fotografie, locandine, articoli, caricature, costumi, oggetti adoperati in teatro, manoscritti, registrazioni audio e video costituiscono un patrimonio di memoria straordinario fortunatamente salvato dalla attenta cura della famiglia e della Fondazione Nino Taranto che ne custodisce oggi con passione il ricordo. Da questo "fondo" di eccezionale importanza per chi vorrà indagare nella storia del teatro napoletano di quegli anni ho potuto attingere con libertà ed emozione. Il "viaggio" di Nino Taranto, da lui stesso raccontato in una vecchia intervista, è il filo conduttore del nostro percorso, e si fa cosi memoria visiva per una testimonianza di affetto verso un grande, indimenticabile attore.

Nino Taranto ha 100 anni - 58' DVD
Canzoni, sketch, macchiette da film, teatro, tv scelti da Mario Franco e montati da Davide Franco

Nino Taranto (1907-1986)
Muove i primi passi tra il 1917 ed il 1918 in vari teatri napoletani: la Sala Stella, il Trianon, il Caffè Turco, il Salone Margherita. Il debutto a tredici anni presso il Teatro Centrale della Ferrovia, seguono l'apprendistato e l'ingresso nella compagnia Cafiero - Fumo. Gli anni '20 lo vedono protagonista sulle scene dei teatri secondari fino al passaggio alla rivista, come fantasista e cantante comico. Dal 1936 al 1955, nel ruolo di primo comico "assoluto", è alla guida di propri complessi di rivista; tappe fondamentali nell'esperienza attorica di Nino Taranto sono state: il debutto nel genere della sceneggiata al fianco di Beniamino e Rosalia Maggio e la lunga attività con la compagnia Cafiero - Fumo, iniziata con Zappatore. L'enfasi comica, dispiegata in un repertorio sfavillante di macchiette, è costantemente attraversata dai personaggi di Ciccio formaggio e Carlo Mazza, presenti anche in numerose incisioni discografiche. La canzone Carlo Mazza, intitolata in origine Mazza, pezzo e pizzo, con la fitta mole di allusioni e doppi sensi, riscosse un enorme successo, infatti nel 1948 Michele Galdieri ne curò la riscrittura cinematografica per il film Il barone Carlo Mazza. Il trio Taranto - Pisano - Cioffi è artefice, durante il periodo fascista, del genere della macchietta, tra i maggiori successi Teresin, Teresin, O chiavino, Baciami Bice; il dopoguerra è segnato dallo straordinario successo di Dove sta Zazà.
L'attività cabarettistica e di cantante, cedono presto il passo alla prosa, lo ricordiamo carismatico interprete di commedie di Pirandello, Marotta, Viviani di cui dal 1956 interpretò L'ultimo scugnizzo, Morte di carnevale, Guappo di cartone, Vetturini da nolo, A figliata di Raffaele Viviani, messi in scena, negli anni '80, al Teatro Sannazzaro con Luisa Conte.

n.188  Giulio Baffi     letto 5413 volte   Categoria BnCs2010 Storie e memorie 6000
  


 

BnCs2010 - da ven 03-09-2010 a dom 12-09-2010
Festival Festival!
con gli allievi del Liceo Artistico Statale di Benevento
a cura della docente Francesca Cardona Albini 

"FestivalFestival!" segna l'inizio della collaborazione tra Citta' Spettacolo ed il Liceo Artistico Statale di Benevento e si articolerà in due segmenti.    
Il primo, "Ispirati dal teatro" vedrà impegnato un gruppo di allievi che darà vita a performance di pittura e/o scultura ispirate ad alcuni spettacoli in programma, e particolarmente legati agli spazi architettonici e storici della città, come i quattro "Raccontami Benevento".    
Un'ulteriore iniziativa, "Fotografiamo il Festival", vedrà gli allievi attenti a fissare personaggi, situazioni, spettacoli, che colpiranno la loro attenzione e la loro fantasia.    
Gli elaborati e le fotografie saranno esposti in mostra durante e dopo il Festival.     






letto 5025 volte   Categoria BnCs2010 Storie e memorie 6200
  





 
 
 
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