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informazioni dal Settore Cultura e Turismo del Comune di Benevento |
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dom 18-10-2009 16:00, Palazzo Paolo V |
Stanislavskij prova Otello. Regia, attore, spazio scenico.
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SEMINARI/SEMINARS |
A cura di Edo Bellingeri h. 16.00 L'incontro è dedicato alle due regie di "Otello" di Stanislavskij, la prima del 1896, la seconda del 1930, attraverso le quali si coglie quali siano i punti qualificanti della ricerca del maestro russo dall'iniziale adesione al naturalismo al metodo delle azioni fisiche. Lungo il percorso compiuto con Otello, maturano in Stanislavskij fondamentali acquisizioni nella concezione della regia, del lavoro dell'attore e dello spazio scenico. Otello accompagna la ricerca artistica di Stanislavskij dal periodo giovanile alla maturità, dall'iniziale adesione al naturalismo al metodo delle azioni fisiche. Nel corso di un quarantennio, il personaggio e la tragedia di Shakespeare sollecitano Stanislavskij a confrontarsi con la tradizione del grande attore e a definire i mezzi con cui rinnovare la pratica della scena. Il paradigma della sua visione del teatro è ricostruito attraverso i documenti, pressoché sconosciuti in Italia, costituiti dalle note di regia per le due versioni dell'Otello, del 1896 e del 1930, integrati dai riferimenti alle altre sue opere. Edo Bellingeri è professore ordinario in Discipline dello Spettacolo nell'Università di Roma Tor Vergata, dove dirige il Dipartimento di Beni Culturali, Musica e Spettacolo. Si è dedicato al teatro e alla critica teatrale tra Ottocento e Novecento (Gramsci, Gobetti, Savinio). Tra le sue ultime pubblicazioni, "Maria Melato, il mito dell'attrice" (Reggio Emilia, 2000), "Don Giovanni raccontato e cantato dai Comici dell'Arte" (Milano, 2002), "Il diavolo e l'amore. I Don Giovanni di Maurizio Scaparro" (Roma2005), "Stanislavskij prova Otello" (nuova edizione Roma 2008). Ha ottenuto il premio Silvio D'amico per la critica teatrale e per sei anni ha fatto parte della Commissione Prosa del Ministero de Beni Culturali. Ha lavorato dieci anni al Teatro di Roma, prima con Luigi Squarzina, poi con Maurizio Scaparro. PALAZZO PAOLO V – SUNDAY 18TH OCTOBER H 16.00 "THE THEATRE SPACE IN STANISLAVSKIJ" BY EDO BELLINGERI This meeting is dedicated to the two "Othello" productions by Stanislavskij: the first one dated 1896, and the second dated 1930, through which we detect the main aspects that characterized the Russian director, from naturalism to the method of physical actions. Along the path walked by Othello, Stanislavskij discovers new ideas related to the direction, to the work performed by the actor, and to the space on the stage. Othello accompanies Stanislavskij in this artistic research, from adolescence to adulthood, from the interest into naturalism to the interest into the method of physical actions. During a 40-year time span, Shakespeare's character and his tragedy lead Stanislavskij to face with the tradition of the great actor and to define new means by which he can renew the practice of the scene. His interpretation of the theatre can be discovered through a number of documents which are almost unknown in Italy. These documents are constituted by the direction's notes for the two Othello productions (1896 and 1930), which were integrated by some references to other plays. Edo Bellingeri teaches Performing Arts at the University of Rome Tor Vergata, and he is also the director of the Department for the Cultural Heritage, Music and Show. He studied theatre and theatrical criticism with reference to the XIX and the XX century (Gramsci, Gobetti, Savinio). He recently published "Maria Melato, il mito dell'attrice" (Reggio Emilia, 2000), "Don Giovanni raccontato e cantato dai Comici dell'Arte" (Milano, 2002), "Il diavolo e l'amore. I Don Giovanni di Maurizio Scaparro" (Roma2005), "Stanislavskij prova Otello" (new edition Roma 2008). He won the Silvio D'Amico prize for the theatrical criticism and he was one of the members of the Prose Committee at the Ministry for Cultural Heritage during a period of six years. He worked ten years at the Theatre of Rome, with Luigi Squarzina and, later on, with Maurizio Scaparro. |
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